Ciao sono Silvia, Counselor maieutica e parental counselor per genitori e persone in cerca della propria direzione e del proprio passo, senza perdere la bussola.
Hai presente quando devi prendere una decisione ma non sai da che parte girarti?
A tutti può capitare di vivere una situazione tra le seguenti: una difficoltà nella carriera lavorativa, la necessità di dover prendere una decisione complessa (personale o professionale), la fatica a raggiungere un obiettivo prefissato, conflitti nella vita di coppia, cambiamenti del proprio stato di vita (trasferimenti, separazioni e lutti).
Se pensiamo alla vita come a un viaggio, queste situazioni ci fanno sentire disorientati, sperduti in una landa sconosciuta senza stelle né bussola: non sappiamo come muoverci, ci preoccupiamo, non vediamo una via d’uscita.
Ora, nella stessa landa desolata, immaginiamo di non essere più soli, ma di avere con noi un compagno di viaggio esperto che ha gli strumenti necessari per orientarsi e attraversare territori a noi ignoti.
Il viaggio assume un sapore tutto diverso: la fatica del cammino non viene tolta (nessuno può camminare al posto nostro!), ma ora non corriamo più il rischio di perderci, perché abbiamo qualcuno che ci aiuta a mantenere la rotta.
Così si riesce pure a prendere fiato, a fare delle soste e a scorgere panorami e prospettive inaspettate.
Alla fine del cammino ci ritroviamo soddisfatti non solo per aver raggiunto una meta che sembrava lontana e al di sopra delle nostre capacità, ma soprattutto perché saremo riusciti ad attivare risorse interiori che non sapevamo nemmeno di avere.
Con questo esempio ti ho raccontato cosa fa il counselor maieutico: diventa il compagno esperto del tuo viaggio interiore.
Quando si è immersi in una situazione complessa un supporto esterno può rivelarsi molto utile, perché riesce a mostrare a chi è direttamente coinvolto, sguardi e prospettive inedite.
Professionista delle relazioni d’aiuto, il counselor maieutico è in grado di attivare le capacità interiori di una persona attraverso un lavoro di lettura e analisi della situazione.
Scopo del percorso è l’innesco nel cliente di un processo che non sia “solo” un cambiamento interiore, ma anche di un vero e proprio apprendimento operativo.
Il cliente viene aiutato a:
In questo viaggio interiore è sempre il cliente a scegliere la direzione da prendere: il counselor cammina semplicemente a fianco, aiutandolo a dare un senso al suo percorso e un nuovo sguardo sulla situazione.
Obiettivo del counseling maieutico è far emergere nella persona:
Il counseling maieutico nasce dall’incontro tra diversi approcci formativi, consulenziali e psicopedagogici ma quando si parla di “maieutica”, la mente vola inevitabilmente ai ricordi del liceo.
Fu il filosofo Socrate nel Teeteto il primo a usare questa parola per introdurre un nuovo modo di domandare, ovvero l’uso della domanda come tecnica per far emergere la verità: scopo del vero filosofo non è trasmettere la conoscenza ma permettere all’interlocutore di arrivare autonomamentealla verità.
Per il filosofo ateniese la maieutica (dal greco μαιευτικός, “dell’ostetricia”) rappresenta l’arte del far nascere ciò che è presente in ciascun individuo, proprio come fa la levatrice con le partorienti.
Qualche millennio più tardi Danilo Dolci, intellettuale, pensatore, poeta, sociologo e pedagogista, recupera il concetto di maieutica e innesta tutta la sua azione formativa sull’esplorare, sul cercare, sull’andare oltre l’apparenza, lo stereotipo e la consuetudine.
Per Dolci tutti possono sviluppare la capacità di farsi e fare domande e considera la domanda:
Cuore dell’approccio maieutico, ça va sans dire, è proprio l’utilizzo delle domande.
Lontano da uno stile inquisitorio e di controllo che da sempre provoca nell’interlocutore ansia e chiusura, la domanda nel contesto maieutico diventa portatrice di creatività e di vitalità.
Una domanda legittima apre sempre a nuove prospettive e prese di coscienza: per questo è definita generativa.
Anche l’etimologia supporta questo approccio: domanda deriva da de-mandàre: consegnare, affidare a qualcuno.
In fin dei conti una domanda chiama sempre in causa l’altro, lo interpella e lo invita a esprimersi con la sua libertà.
Il counselor, attraverso l’uso di domande di interessamento empatico e di svelamento, fornisce al cliente delle “ricapitolazioni” di quanto espresso, che poco per volta rimettono a posto i pezzi della storia del cliente, ne chiariscono i conflitti, i blocchi emotivi e lo aiutano a trovare compiti adeguati per produrre cambiamenti che siano effettivi e soprattutto sostenibili.
Il raggiungimento di un nuovo equilibrio, di una condizione soddisfacente per se stessi in qualsiasi ambito dell’esistenza, è il frutto di un processo, di un cammino più o meno lungo, più o meno accidentato, dove i blocchi conflittuali e le difficoltà relazionali che emergono progressivamente, possono essere affrontati e attraversati per arrivare verso nuove piste mai percorse prima.
In questo avvincente viaggio interiore ognuno può imparare ad attivare una nuova modalità per far fronte alle situazioni e alle scelte da compiere.
Grazie al counseling maieutico un luogo di incertezza e confusione può trasformarsi in un giardino fiorito di possibilità.
Sono Silvia Raldi, counselor maieutica e parent counselor. Aiuto le persone a intraprendere la propria strada e ad avere relazioni migliori con sé stesse, in famiglia e con gli altri.
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