Silvia Raldi, il mio servizio counseling

Ciao sono Silvia, Counselor maieutica e parental counselor per genitori e persone in cerca della propria direzione e del proprio passo, senza perdere la bussola.

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Counselor o psicologo: chi fa per te?

16 Giugno 2025 •   
L'immagine rappresenta un astrolabio, strumento di navigazione attraverso cui è possibile localizzare o calcolare la posizione del Sole e le stelle, ti aiuta a trovare nuove rotte

Quando decidiamo di chiedere aiuto, spesso ci troviamo davanti a un bivio: counselor o psicologo? A chi dobbiamo rivolgerci? La confusione è comprensibile, soprattutto perché entrambe le figure professionali lavorano nel campo delle relazioni d'aiuto. Eppure, comprendere le differenze tra counselor e psicologo può aiutarti a fare la scelta più adatta alle tue esigenze.

Attraversare un momento di cambiamento nella vita può essere paragonato a navigare in acque inesplorate. Ti guardi intorno e non riconosci più la riva da cui sei partito, mentre quella verso cui stai andando appare ancora sfocata all'orizzonte. In questi momenti di transizione, cercare supporto è un atto di coraggio, non di debolezza.

Il counseling: una bussola per la società moderna

Il counseling ha conquistato un ruolo di primo piano nella società moderna, proponendosi come una nuova cultura dell'aiuto capace di rispondere ai bisogni relazionali emergenti del nostro tempo. Carl Rogers fu il primo a parlare di «terapia centrata sul cliente» sostenendo che nessuno meglio del cliente possa comprendere la natura delle proprie difficoltà: la persona deve poter mantenere la propria libertà di scelta così come la titolarità del proprio problema. Il counselor favorisce il processo di comprensione e gestione del problema che il cliente presenta.

Il counseling professionale è un'attività il cui obiettivo è il miglioramento della qualità di vita del cliente, sostenendo i suoi punti di forza e le sue capacità di autodeterminazione.

Il counseling offre uno spazio di ascolto e di riflessione, nel quale esplorare difficoltà relative a processi evolutivi, fasi di transizione e stati di crisi e rinforzare capacità di scelta o di cambiamento.
E' un intervento che utilizza varie metodologie mutuate da diversi orientamenti teorici. Si rivolge al singolo, alle famiglie, a gruppi e istituzioni.

Il counselor relazionale: un esperto delle connessioni umane

Il counselor è un cartografo delle emozioni e delle matrici conflittuali presenti in ogni individuo, un professionista esperto che ha un ruolo di servizio, che sa tenenere la regia del colloquio, utilizzando diverse tecniche.

Immagina di trovarti in un labirinto: non sei malato, ma ti senti disorientato. Il counselor cammina al tuo fianco, illuminando sentieri che non avevi notato, aiutandoti a leggere la mappa che già possiedi ma che forse non sai interpretare.

Il counseling maieutico: far nascere ciò che già esiste

Tra gli approcci più innovativi nel panorama del counseling emerge il counseling maieutico, uno strumento nato dopo anni di ricerca nell'ambito della gestione dei conflitti.

Questo approccio parte da un presupposto rivoluzionario: il conflitto non è un nemico da sconfiggere, ma un maestro da cui apprendere. Come le tempeste modellano il paesaggio, i conflitti fanno parte del territorio delle relazioni umane e possono diventare occasioni preziose di crescita. La domanda fondamentale diventa allora: come trasformare una burrasca in un vento favorevole per la navigazione?

Il counseling maieutico nasce dalla consapevolezza che affrontare e gestire un conflitto richiede spesso un aiuto esterno, che non suggerisce al cliente dove andare, ma gli insegna a leggere le stelle e a usare la bussola che porti già con sé.

Qual è la differenza tra psicologo e counselor: riconoscere i propri confini nell'ambito professionale

Come ogni esperto viaggiatore conosce i territori che può esplorare in sicurezza, il counselor relazionale opera esclusivamente nel proprio ambito di competenza professionale. La sua formazione continua attraverso l'aggiornamento permanente e la supervisione rappresenta il suo equipaggiamento essenziale, gli strumenti che mantengono affilate le sue capacità di aiuto. Per conseguire il diploma di counselor è richiesto il possesso di una laurea, aver effettuato un percorso di formazione triennale, una formazione personale e un tirocinio pratico.

Approccio orientato al presente o al passato

La professione del counselor, insieme ad altre professioni d’aiuto, è stata regolamentata in Italia con la legge n° 3270. Il counselor accoglie ogni richiesta valutando se il percorso che gli viene richiesto, rientra tra quelli che può guidare con competenza, o se è necessario indicare un altro esperto più adatto alla destinazione desiderata.

L'approccio del counseling è pratico e orientato al presente. Durante le sessioni, si esplorano strumenti concreti per gestire conflitti, prendere decisioni difficili o affrontare cambiamenti significativi nella vita personale o professionale.

Il counselor relazionale attua interventi rivolti a persone che si trovano in una situazione di disagio, che hanno cioè un problema circoscritto, ma che presentano un buon funzionamento globale. Il disagio può essere un malessere lieve e abituale che si manifesta nella routine ed è uno stato compatibile con la vita quotidiana.

Lo psicologo, invece, è un professionista che interviene attraverso un processo interpersonale, consapevole e pianificato. E' volto a influenzare disturbi del comportamento e situazioni di sofferenza
con mezzi prettamente psicologici, per lo più verbali, ma anche non verbali. Il fine dell'intervento, elaborato in comune, può essere la riduzioni dei sintomi o la modificazione della struttura della personalità. Utilizza tecniche che differiscono per il diverso orientamento teorico a cui si rifanno.

Psicologo e counselor: qual è la differenza nella pratica?

La differenza principale risiede nell'approccio e negli obiettivi. Il counselor lavora principalmente con persone che stanno attraversando difficoltà temporanee legate a cambiamenti di vita, relazioni, lavoro o scelte importanti. Lo psicologo, e in particolare lo psicoterapeuta, può invece intervenire anche in presenza di problematiche più complesse o disturbi conclamati.

Se il counseling è come un'esplorazione guidata del presente per scoprire nuove strade, la psicoterapia può essere paragonata a un viaggio più profondo che coinvolge anche il passato. Un percorso per comprendere come le esperienze vissute influenzino il tuo modo di percepire e reagire agli eventi attuali.

La durata dell'intervento del percorso di counseling è generalmente breve, mirato e focalizzato su obiettivi specifici. Invece un percorso psicoterapeutico può richiedere tempi più lunghi, poiché mira a trasformazioni più profonde.

Quando scegliere un counselor?

Un counselor potrebbe essere la scelta giusta se:

  • stai attraversando un periodo di cambiamento e hai bisogno di supporto per prendere decisioni consapevoli
  • vivi conflitti relazionali che desideri risolvere con strumenti comunicativi più efficaci
  • ti trovi davanti a scelte di vita importanti e senti il bisogno di chiarire i tuoi valori e le tue priorità.

Il counseling può essere particolarmente prezioso quando cerchi strumenti operativi: per gestire lo stress o migliorare il tuo equilibrio vita-lavoro, quando desideri un percorso breve e orientato a obiettivi concreti.

Quando rivolgersi a uno psicologo?

Potresti considerare di consultare uno psicologo se avverti sintomi persistenti come ansia, depressione o altri disturbi che interferiscono significativamente con la tua vita quotidiana, o se hai bisogno di una valutazione diagnostica per comprendere meglio la natura delle tue difficoltà.

La scelta dello psicologo può essere opportuna anche quando desideri esplorare in profondità pattern comportamentali o emotivi radicati, legati a esperienze passate, o quando cerchi un supporto per problematiche complesse che richiedono un intervento specialistico.

Counselor o psicologo: un ponte verso il benessere

La differenza tra counselor e psicologo non è questione di "meglio" o "peggio", ma di approcci diversi che rispondono a esigenze differenti. Come un fiume che può essere attraversato tramite un ponte o una barca, entrambi ti porteranno sull'altra sponda, ma con esperienze diverse.

Una strada però non esclude l'altra, anzi spesso si rivelano complementari in un viaggio di crescita che può articolarsi in tappe successive. Durante i miei percorsi di counseling, talvolta emerge nei clienti una progressiva presa di coscienza di dinamiche interne più profonde che, prima del percorso di counseling, rimanevano nell'ombra.

Il counselor predispone l'invio a un altro professionista quando:

  • le aree di lavoro appartengono più alla ristrutturazione profonda del sé che alla crescita personale
  • il disturbo compromette in modo significativo lo svolgimento della vita quotidiana
  • il disturbo è radicato, antico e strutturato
  • emerge un malessere significativo senza un elemento oggettivo scatenante

Il counseling può diventare così un ponte prezioso verso percorsi di psicoterapia, fornendo quella base di consapevolezza che rende il lavoro successivo più mirato e profondo.

Counselor o psicologo: un atto d'amore verso se stessi

Ricorda che chiedere aiuto è un atto di cura verso te stesso, un modo per onorare il tuo diritto al benessere? Che tu scelga un counselor o uno psicologo, stai comunque facendo un passo importante verso una vita più consapevole e appagante.

E se ancora non sei sicuro della scelta tra counselor o psicologo, potresti considerare un primo colloquio conoscitivo con entrambi i professionisti. Questa esperienza diretta ti darà un'idea più chiara dell'approccio che risuona maggiormente con le tue esigenze attuali.

Il viaggio verso il benessere non è mai lineare, ma ogni passo, anche quello di chiedere aiuto, ti avvicina alla versione più autentica e serena di te stesso.

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Sono Silvia Raldi, counselor maieutica e parent counselor. Aiuto le persone a intraprendere la propria strada e ad avere relazioni migliori con sé stesse, in famiglia e con gli altri.

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